lunedì 23 aprile 2012

"...for the deaf, that is for you"

Ennesima notte insonne. Questo nuovo cognac che mi hanno regalato ha un gusto piacevole e denso.

"Provalo col ghiaccio..."

Disse il tizio che me l'ha regalato. Mah, non capirò mai che gusto si provi a mettere ghiaccio nel cognac. Liscio, a temperatura ambiente, così va bevuto. Ti fa un buco nel petto, un altro, e per qualche istante ti distrae dall'immenso vuoto che pare impossibile da riempire. Coprire un buco con un altro buco e con un altro ancora. Buchi. Sempre lì si va a parare.

Rullo una sigaretta, la rullo male e mi innervosisco. Sono di fretta, sono nervoso. La fretta di arrivare ad un punto, di arrivare da qualche parte, di giungere a qualche conclusione di qualche tipo. Ma non ho alcuna indicazione sulla strada da seguire, soltanto vaghe impressioni e odori da seguire nel vento capriccioso.

Conosco una ragazza, Mia, elettrica, simpatica, piacevole da ascoltare. Mi martella il cervello, vuole il mio numero di telefono, esce con me. Mi guarda e si aggiusta la scollatura della sua maglietta bianca. Fanculo, non riesco a non guardare, anche se cerco di non farlo. No, non questa volta. Questa volta niente vuoti da riempire con capezzoli e natiche. Non c'ho voglia. Non mi viene manco di farmi una sega, ora come ora. Non ho voglia di nulla. Riesco solo ad aspettare. Cosa, non lo so. È simpatica, è intelligente, sembra davvero una persona in gamba. Ma non c'ho voglia.

Passa solo qualche minuto e mi faccio rapire dai suoi racconti, dalla sua vita, dalle sue avventure. Non voglio parlare troppo di me e non lo faccio. Voglio soltanto ascoltare. Ascoltare e aspettare. E aspettare genera un effetto inaspettato (che piacevole cacofonia)... non mi importa più. Passano pochi giorni, e non mi importa più. Riesco a starle lontano il giusto tempo necessario per sentirmi totalmente distaccato. La fretta. Una sigaretta rollata in fretta viene male.

Il telefono squilla e squilla, io rispondo. Cerco di fare finta di avere ancora interesse, cerco di fare il bravo attore. Cerco di farlo per non fare rimanere male lei. O forse lo faccio per non rimanerci male io? La vendetta non serve a niente.

Aspetto soltanto, butto la sigaretta che è venuta male e ne rullo un'altra. Questa volta è venuta meglio, ci ho messo più calma, ho avuto più pazienza. Pazienza.

Non me ne resta più molta, eppure continuo a resistere. Sono molto stanco. Tutto qua.


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