domenica 15 febbraio 2009

Jenni on Valentine day.

Decido di farmi una passeggiata.
Il giorno di San Valentino mi ha sempre messo una certa tristezza addosso. Tristezza non perché sono solo in questo momento (ci sono tanti altri giorni in cui posso stare così, oggi sarebbe banale), ma perché mi accorgo di quanto sia triste l'umanità.

Sul Boulevard le coppie camminano mano nella mano, si guardano, si scambiano bacini. Che schifezza, veramente. A volte i rituali di accoppiamento raggiungono veramente livelli bassissimi. Mi chiedo che bisogno ci sia di fare cenette, scambiarsi stupidi cioccolatini e mazzi di fiori, per arrivare a scopare. Perché in fondo a nessuno interessa un cazzo dell'amore. Gli uomini sono superarrapati e sperano in qualche regalo "speciale", le donne si sentono tutte contente perché possono mostrare il loro trofeo in giro, il loro scettro del potere. E basta. Non c'è romanticismo, non c'è Romeo e Giulietta, non c'è niente di tutto questo.

Ma questa giornata serve anche a vedere quanto le persone siano influenzabili. E così quelli più soli, quelli veramente soli, arrivano a livelli di depressione che vedi in giro solo nel periodo natalizio.

Il mio sgabello del bar è occupato questa sera, non mi posso sedere al mio solito posto. Il bancone è un viavai di donne e uomini che versano qualche lacrima, a volte di nascosto, si guardano intorno e cercano conforto.

Mi siedo.

"Ciao, io sono Jenni, tu come ti chiami?"

"Josh."

Le offro da bere, è veramente molto carina, forse perché è così triste.

"Anche tu solo stasera, Josh?"

"Io? Solo? Beh, io solo lo sono sempre, che è come dire che non lo sono mai."

Ci sta provando con me. Ma questa volta mi tengo i pantaloni abbottonati ben bene. Trovare qualcuno più autodistruttivo di me mi inibisce. Non sempre, ma stavolta sì.
Chiacchieramo per un'ora o più, continua a rigirarsi il bicchiere tra le mani, il bar va via via svuotandosi. Per fortuna questo è un porto franco, le coppiette stanno affollando alberghi e ristoranti. Mi offro di accompagnarla a casa. Lei accetta.

"Che fai? Sali da me?"

"Non mi sembra il caso Jenni..."

"Non sembri ragazzo da non mi sembra il caso."

"Beh, oggi è San Valentino, tu sei depressa. Sarebbe una cosa triste, e sinceramente non voglio rovinarti ulteriormente la giornata."

Non riesco ad inventarmi niente di meno patetico.

Lei sorride e scende senza neanche salutarmi. Si è offesa. Bah.

Torno a casa guidando piano, guardandomi in giro, la notte è bella perché è silenziosa, mentre le luci delle stanze si affievoliscono, e gli "innamorati" affondano le carni gli uni negli altri. 

Chissà Karen come sta. Se ci penso per più di due secondi, la gelosia mi mangia il cervello.

Josh.


giovedì 12 febbraio 2009

Porno e mito.

Oggi un po' di svago.

Ci avevate mai pensato che i miti antichi avessero inventato il porno anni e anni prima di internet e delle classiche pornocategorie?

Partiamo da Zeus, il MILF Hunter dell'olimpo. E' davvero infinita la lista delle donne che si è portato a letto. Ora, tralasciando per un attimo che Giunone era pure sua sorella (incest) - e infatti gli nasce Efesto un tantinello deforme-, dico io, che cacchio ti sposi a fare se c'hai voglia di scopare dalla mattina alla sera? Mah. 
Tra l'altro sua moglie era gelosissima, e ha provato non so quante volte a uccidere, punire, far sparire, torturare tutta la miriade di progenie che il vecchio porcone dell'Olimpo aveva generato.  
Una delle leggende più divertenti è la disputa che i due ebbero a proposito del seguente quesito: prova più piacere l'uomo o la donna durante l'amplesso?
Zeus sosteneva naturalmente che fosse la donna (vai porcone!), e siccome non riuscivano a chiarire la disputa, chiamarono un certo Tiresia a dare la sua valutazione. Dovete sapere che Tiresia era stato sia uomo che donna (tranny surprise). Il bel viados affermò che il piacere sessuale è composto da dieci parti, una la prova l'uomo, le restanti nove la donna. Era si incacchiò e lo fece diventare cieco (o fu Tiresia a forsa di smanettarsi?), mentre Zeus lo premiò allungandogli la vita (e forse non solo).
Che simpatica coppietta Zeus ed Era. In realtà guardando l'animale sacro a Era, capiamo perché il capo degli dei ne fosse sposo: la vacca.
Era era (eh vabbè, prima o poi la ripetizione doveva capitare) molto vendicativa e gelosa di suo marito.
Callista, ad esempio, fece voto di restare vergine, ma il nostro MILF Hunter dell'Olimpo si lanciò immediatamente alla sua conquista, prendendo le sembianze di Artemide (lesbian). Era se ne accorse e trasformò Callisto in un'orsa. A Lamia andò peggio, uccise i figli di secondo letto, e la trasformò in mostro. Dioniso, altro figlio illecito di Zeus, fu fatto a pezzi dai Titani. Insomma, si evincono due cose: Era era una gran cagacazzi, Zeus non usava mai il preservativo (creampie).

Lasciamo per un attimo la coppia più cornuta dell'universo, e passiamo a parlare di un'altra leggenda. Il Pomo della discordia
Zeus per una volta tenne il suo fulmine nei pantaloni, e organizzò un simpatico banchetto. Purtroppo si dimenticò di invitare Eris (la dea della discordia...un'altra cagacazzi insomma), e quest'ultima arrivò con questo pomo e lo lanciò sul tavolo. Sul pomo c'era scritto "alla più bella".

Apriti cielo.

Le donne dell'Olimpo impazzirono immediatamente, in particolare la disputa si tenne tra tre di loro. Atena, che era un po' l'intellettuale della situazione (sexy secretary), nonché dea della guerra. Poi c'era Afrodite, dea dell'amore della bellezza e della sessualità. E dello squirt aggiungerei io, visto che un altro suo nome era quello di Citerea (Cytherea squirt queen). La terza donna era la simpatica e affabile Era. Zeus venne quindi chiamato a decidere chi fosse la più bella, e rispose probabilmente "No, sono troppo imparziale", anche se nel suo cervello rimbalzava da una parte e dall'altra "col cazzo che m'incastrate stavolta!"
Venne chiamato un certo Paride a decidere, il più bell'uomo sulla terra. Le tre donne erano anche delle grandi zoccole, e promisero a Paride qualsiasi cosa purché la scelta fosse ricaduta su di loro. Afrodite però gli promise la donna più bella del mondo e l'eterno appagamento sessuale. Quella donna si chiamava Elena, di Troia. Ovviamente la scelta di Paride ricadde su quest'ultima, e nacque la famosa frase "tira più un pelo di figa che un carro di buoi".

Un'altra leggenda molto simpatica è quella riguardante la nascita del Minotauro, il mostro metà uomo e metà toro, però con le metà sbagliate (invertito sarebbe stato più tranquillo secondo me). Sapete come è nato? 
Minosse, il re di Creta, chiamò Poseidone e gli disse "mi servirebbe un toro per un sacrificio". Poseidone glielo mandò, ma Minosse non uccise il toro, perché "troppo bello". Tanto bello che Poseidone, per punire il re, fece innamorare sua moglie del toro. Sua moglie. Di un toro. Moglie. Toro.
La donna allora si traveste da vacca (nell'estetica, dentro già lo era) e si fa possedere dal simpatico animale (bestiality), e qui si arriva già a qualche pratica un po' più, diciamo così, forte. Nasce un bel bambino mostruoso che ovviamente viene rinchiuso in un labirinto e passa la vita ad ammazzare tutti. E grazie al cazzo, voi cosa fareste se vostra madre si fosse scopata un toro travestendosi da vacca?

Dioniso, dopo esser scampato ai simpatici attentati della matrigna, se ne andò in giro per il mondo a conquistare un po' di cose. Tra le sue tattiche di guerra, la più funzionale si rivelò fare impazzire le donne della citta di Argo, che non la davano più ai suoi abitanti. Subito gli fu eretto un tempio, e il dio fece rinsavire le donne, cosa che gli permise di entrare nell'Olimpo. Facendosi forte degli insegnamenti del padre, divenne il dio del vino, delle orge, del piacere, della fecondità e altre cose. In suo onore si festeggiava con enormi abbuffate e ammucchiate (orgy), e in una relazione extraconiugale con Afrodite ebbe anche un figlio. Ora, chi poteva nascere dalla dea del sesso e dal dio delle orge?


Ebbene sì signori, il qui presente Priapo (massive cock). Questo necessitava per forza di cose di un'immagine esplicativa. 
Il suo pene era gigantesco a causa di una vendetta di Era. Secondo me questa è una di quelle vendette che non le è riuscita tanto bene. Il suddetto aveva come animale sacro l'asino, era considerato di buon auspicio, e rappresentava la fertilità e la fecondità. Esigeva il sacrificio di un asino perché una volta stava per infilarsi in una ninfa quando un asino ragliò e la fece scappare. La ninfa ancora oggi ringrazia quell'asino.




Adone era un bel ragazzo, e Afrodite si innamorò di lui. La dea decise di conservarlo (???) e lo mandò a Persefone in una cassa. Persefone, credendo si trattasse di un regalo, apsì la cassa si ritrovò 'sto maschione pensando che fosse tutto per lei. Le dee naturalmente litigarono, ma arrivò il nostro amato Zeus che trovò una soluzione delle sue. Adone si dovette dividere tra due dee (threesome FFM). Per un terzo dell'anno doveva stare con Afrodite, per un altro terzo con Persefone, e per l'ultimo terzo con qualcuno a scelta sua. Secondo me Zeus e Adone erano amici al baretto dell'Olimpo.



Potrei continuare all'infinito, ma per oggi direi che ci si può fermare qua, magari ne riparleremo nel prossimo post di svago. Anche se due parole su Iside e Osiride andrebbero spese. I Bobbit dell'antico Egitto. Ma in fondo oggi si parlava di mitologia greca, quindi direi che la possiamo finire qua.

domenica 8 febbraio 2009

Rape me.

"Pronto?"

"Che fai?"

"Fairy sono le cinque del mattino, cosa vuoi che faccia?"

"Stavi bevendo, o suonando?"

"Tutt'e due. Cosa c'è?"

"Voglio scopare."

E chi sono io per dire di no? Tanto lo so che poi mi sentirò usato, tanto lo so che mi ha chiamato soltanto per distendere i nervi. So che dopo mi sentirò sporco e squallido. E mentre penso questo sono già in macchina che percorro il boulevard, costeggiando puttane e clochard che mi guardano dai marciapiedi; le prime ammiccanti, i secondi mi insultano. Sono un malato di sesso, non meno di quell'uomo d'affari che si carica due bionde. Penso che una delle due sia stata un uomo in qualche vita precedente.

Nel frattempo sono quasi arrivato da Fairy. Corro da lei, salgo, non mi saluta neanche che mi ficca la lingua in gola. Animalesca quando vuole. Mi da quasi fastidio. Mi bacia, e so che non la rivedrò per chissà quando, finché non avrà di nuovo certi pruriti. Sono sudato, fumo una sigaretta e penso al freddo che mi prenderò al ritorno. Mi abbraccia, io abbraccio lei.
Solitudini che cercano conforto l'una nell'altra, consapevoli di un insuccesso inevitabile.

Quanto riusciamo ad essere tristi noi essere umani. 

Sono le sei di mattina, ritorno a casa ascoltando i Nirvana a tutto volume, meno puttane e sempre gli stessi clochard, che ora dormono. Guardo il sole sorgere oltre l'oceano e mi chiedo ancora una volta perché l'ho fatto. Provate a svuotare un bicchiere vuoto. Provateci.

Avevo lasciato un sorso di whiskey, lo butto giù e mangio un wafer. Mi fumo l'ultima sigaretta e mi metto a dormire che puzzo ancora di sudore. Non è cambiato niente.

Josh.



sabato 7 febbraio 2009

Senza fiato.

"Per quante donne possano passare nel tuo letto, per quanti capelli tu potrai odorare, per quanti sapori potranno pizzicarti la lingua, per quanti graffi ti strapperanno striscie di pelle, cercherai sempre la stessa cosa Josh. E non la troverai mai."

Disse una volta un mio amico.

E' così, non c'è niente da fare purtroppo. Cerchi quell'abbraccio, quel calore, il suo modo di toccarti, di darti un pugno per sbaglio. E non lo trovi da nessuna parte.
E allora ti siedi sempre allo stesso bar, ogni sera, sempre sullo stesso sgabello, a bere sempre lo stesso whiskey economico. In attesa.
Perché sai che l'unica donna che ti toglie il fiato è lei. Le altre sono solo stupide imitazioni.
In una eterna sensazione di mancanza, che ormai ti fa quasi piacere, ormai non riesci più a separartene. E' diventata un'abitudine pensare ai "se", e quasi non fai più caso ai "quando".

Bah, anche i figli di puttana hanno un cuore. Insomma, da qualche parte deve essere nascosto. O forse è semplicemente un desiderio di decadenza e autodistruzione. E quale maniera migliore se non quella di desiderare e rimanere perennemente insoddisfatto.

Wilde diceva che la sigaretta è il piacere perfetto, dura poco e ti lascia insoddisfatto. Il piacere di quella sigaretta non lo provo con nessun'altra. E' unica.

Cammino ancora per le strade, oggi più solo che mai, cercando a tutti i costi di evitare sguardi, di essere invisibile, di nascondermi dietro i miei occhiali da sole. Io non ci sono e, come i bambini, se non vedo voi, voi non vedete me.

Mi accendo un'altra sigaretta.

Josh.

domenica 1 febbraio 2009

The power of love.


"When the power of love overcomes the love of power, the world will know peace"
















Quanto ha ragione questo figlio di puttana?

Non importa dove, se nel suono della vostra chitarra, nel rumore del mare, nell'odore delle sue mutandine, nel sapore di una torta alle mele, nelle persone che dormono mentre voi guidate in un lungo viaggio, in una passeggiata sotto la pioggia quando tutti corrono a ripararsi, nel fumarvi uno spinello con i vostri amici più cari, nell'odore del sudore dopo aver fatto del buon sesso sfrenato con una perfetta sconosciuta...

E' pura energia vitale. Non smettete mai di cercare la vostra. Io la mia l'ho trovata. E il mio mondo conosce la pace.